"Laura" (canzone) di Ciro Sebastianelli



 Questo blog rinasce dalle sue stesse ceneri per proseguire un progetto che in passato non ho mai curato come avrei voluto, trattare letteratura e arte. Per questo, come “puntata vintage” oggi ripropongo un vecchio post, che scrissi quando Atlantide era nato da pochissimo. 

 Il perché ripropongo proprio questo lo spiego subito: mettendo a posto vecchi scatoloni ho ritrovato il vinile di cui si parla nel seguente testo, e nel quale mi chiedevo se la copertina fosse come la ricordavo. La risposta è arrivata alcuni anni dopo… A parte il 'maglione' a cui si fa riferimento, che in realtà era un body, la memoria non sbagliava.

 Aggiungo anche una foto della copertina e una del vinile. Le lascio così, con i loro antichi difetti. La copertina, comunque, non è quella originale del disco, lo si nota dalla scritta Wrangler (per chi non lo sa, una famosa marca di jeans) al centro dell’immagine e in parte coperta dalla lettera E. Negli anni 70’ i dischi vinile 45 giri erano dati anche in omaggio al supermercato, ecco spiegato il perché di una copertina così “commerciale”. 

 Buona lettura. 



 Mi interesso di musica fin da quando ero adolescente, sono da anni alla ricerca di gruppi e cantanti dimenticati, e di generi musicali solo da poco riscoperti, ho cominciato a essere una ‘giovane audiofila’ a 14 anni, ma se mi sono appassionata così tanto alla musica è perché avevo già delle solide ‘basi’ :-), infatti, da bambina, oltre a giocare con le bambole e guardare i cartoni animati come tutte le bambine, mi divertivo con i vinili dei miei genitori, eccetto quelli ormai fuori commercio tutti gli altri erano alla mia portata in ogni momento; all’inizio mi piaceva solo metterli sul giradischi e poggiare sopra la puntina, poi poco a poco negli anni mi piacque anche ascoltare e i 45giri divennero miei di diritto, soprattutto perché per la loro dimensione erano più facili da maneggiare e così non avevo paura di romperli; era un passatempo dei pomeriggi piovosi, magari invernali, quando non potevo uscire di casa, oggi, invece, la ricerca musicale è uno dei miei più amati hobby. 

 I 45 giri li inserivo in un giradischi portatile arancione (di quelli che si portavano a tracolla) ovvero il “mangiadischi”; aveva una forma tonda, leggermente allungata in corrispondenza dell’apertura per l’inserimento del disco, e un bottone che faceva uscire il vinile un po’ come i toast nel tostapane; sulla scrivania della mia stanza o sul tavolo della cucina poggiavo il mio primo “lettore”, o quello che era il suo antenato e sfogliavo i vinili tra le mani un po’ come si fa con le carte da gioco (alcuni erano singoli di Lucio Battisti, altri colonne sonore di film, e molte canzonette di poco conto), poi colpita dal particolare di una copertina facevo scivolare il disco fuori dalla custodia in cartone, lo inserivo nella bocca larga del mangiadischi e spingevo delicatamente fino a sentire lo scatto, il 45 giri era così meccanicamente tirato nel congegno interno e bloccato tra il piatto e il braccio con la puntina. Molte canzoni neanche mi piacevano, ma mi divertivo tantissimo a maneggiare quei vecchi vinili, a toglierli e a metterli. 

 Quel giradischi in origine funzionava solo a pile, poi mio padre lo modificò e lo munì di un
imbocco per lo spinotto dell’alimentatore a corrente; la musica proveniva dalla facciata superiore tramite una serie di piccole aperture curve disposte a cerchio, il suono solitamente era un po’ metallico ma poco disturbato, il vinile cominciava a girare subito dopo l’inserimento e vedevo il suo movimento poiché ne uscivano dal mangiadischi circa tre centimetri, dopo l’iniziale crepitio cominciava la musica.

 Pochi giorni fa mi è tornato alla mente un ritornello, qualcosa che dovevo aver ascoltato anni addietro, poi nella mia mente sono affiorate delle parole, faccio una ricerca su internet e ……dadaaan! …. ritrovo il mio ricordo su youtube, solo soletto! Improvvisamente mi è tornato alla memoria quel periodo e quei pomeriggi passati ad ascoltare canzoni dimenticate. Questo brano non era tra i più ascoltati... 

 Grandiosità della memoria, nulla distrugge, tutto nasconde! Ho inserito quel 45giri nel mio mangiadischi arancione che ero poco meno di un’adolescente. La musica aveva un’introduzione fatta da violini, niente di virtuosistico, solo poche rapide e nervose note ma l'effetto era molto suggestivo: era “Laura” (1977) di Ciro Sebastianelli; oltre a questo brano ne produsse diversi altri, talvolta recanti nomi femminili nei titoli, ma a mio parere di poco conto, e ne compose per altri cantanti (tra questi Loredana Bertè). Quello di cui parlo è per me l’unico degno di attenzione, forse soprattutto perché legato a ricordi. 

 Scontato a dirsi, questa Laura a cui è dedicata la canzone deve aver trascinato Sebastianelli in una passione molto forte, a dir poco tormentata. Basta ascoltare il brano per capire cosa voglio dire, i sentimenti tranquilli e sereni non producono quasi mai opere così intense. 

 Se la mia memoria non sbaglia, la copertina era in bianco e nero, recava al centro una ragazza dai capelli lunghi e con indosso un maglione, un po’ largo (nel senso ‘non aderente’), quest’ultimo particolare saltava all’occhio perché il maglione era l’unico elemento colorato, blu. 

 La posa era molto sensuale, il volto della modella si
vedeva solo in parte, coperto dai capelli volutamente non ordinati, una ribelle scapigliatura. Lo sguardo basso. 

 Ora sarebbe divertente a distanza di anni andare a cercare questo disco per verificare se la copertina era davvero così, col passare del tempo la memoria abbellisce quello che ha visto e modifica. Se il mio giradischi (non più quello portatile da 45giri) non si fosse rotto ora andrei a riprendere quei vinili, anche solo per la curiosità di saper ritrovare lo stesso disegno del ricordo, o per trovare una vecchia me stessa!


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