Disabile cacciata da un negozio



[16 gennaio 2009] IMPERIA - Cacciata da un negozio perché disabile. È successo a Imperia, protagonista una ragazza di 21 anni, Annarita Marino, di Diano Marina. Insieme a delle amiche è entrata nel supermercato Oviesse di via Repubblica, ma il direttore dell'esercizio, Alberto Crippa (48 anni), infastidito dalla carrozzina motorizzata su cui la ragazza è costretta a muoversi, le ha detto di allontanarsi. Un gesto che ha suscitato la rabbia degli altri presenti, anche loro usciti dal negozio in segno di solidarietà.

GIUSTIFICAZIONI - Un'amica di Annarita ha chiamato i carabinieri, arrivati poco dopo: solo a quel punto il responsabile del punto vendita ha permesso alla ragazza di entrare. Lei si è detta profondamente amareggiata per l'accaduto, ma ha rinunciato a sporgere denuncia. Crippa ha detto in un primo tempo che non voleva far entrare la carrozzella per timore che impedisse agli altri clienti di muoversi liberamente, quindi ha aggiunto di temere che si trattasse di un veicolo non omologato.

[Testo preso da qui.]



Erano giorni che volevo scrivere qualcosa a proposito e non ho potuto per impegni vari.
Chi è su sedia a rotelle ha il pieno diritto di vivere come tutte le altre persone sulla Terra! Oltretutto una sedia motorizzata non è un pericolo, ma solo un mezzo che dà autonomia a chi non può camminare; chi come me usa questo tipo di sedia finisce per percepire il dispositivo come una proiezione del proprio corpo e proprio per questo lo adopera ininterrottamente e non all’occorrenza come con un’auto, ciò significa che si arriva ad un alto grado di precisione nell’utilizzo e con la stessa sicurezza con cui si muovono i propri arti nello spazio. Questo significa che la sedia motorizzata NON è UN PERICOLO e non deve essere percepita come tale. Secondo me non è stata soltanto la paura del “veicolo” a scatenare l’evento quanto la difficoltà ad accettare ciò che è percepito come “diverso” e per questo spesso rifiutato. Quello che è stato divulgato attraverso i telegiornali e solo un episodio, neanche tanto grave se paragonato ad altri non resi pubblici e frutto di uno stesso malessere della società: la vita delle persone è regolata da schemi mentali che distinguono la norma dal suo contrario, ciò che non rientra nel primo nucleo viene spesso respinto. Qual è la soluzione a ciò? Sensibilizzazione? Si, soprattutto, ma in alcuni casi anche la sensibilizzazione può poco, ci vorrebbe invece un mezzo per spazzare via dalle persone ogni forma di pregiudizio cosciente e non. Ciò a cui la stragrande maggioranza della società non vuole abituarsi è che in realtà siamo tutti disabili e anche il più sano prima o poi lo diventa, anche in minima parte. Un disabile su sedia a rotelle motorizzata che entra in un negozio non è diverso da chi per camminare ha bisogno di stampelle, è solo un modo come un altro per essere autonomi. Se a qualcuno, nella nostra società, la vista di una sedia motorizzata “turba” consiglio a queste persone di farsi vedere da uno psichiatra o di rimanere in casa senza turbare la vita a chi già la vive con difficoltà (perdonate l’ironia). Nella nostra epoca c’è tanto benessere tecnologico e sociale, ci sono sedie in grado di salire le scale, apparecchiature varie per vivere normalmente, ed esiste un’infinità di passatempi, circoli, locali e associazioni varie in cui svagarsi ed essere attivi nel mondo. A cosa serve tutto ciò se alcuni cervelli non progrediscono? A cosa ci serve il progresso e la tecnologia se molte persone (per fortuna non tutte) provano fastidio e non accettano la presenza del disabile. Questo è la stessa causa che spesso porta a rifiutare un posto di lavoro a disabili con preparazione validissima. Il problema sta a monte e va risolto. Io dico a tutti: invece di sentire soggezione verso persone normalissime che spesso lottano con una patologia da quando sono nate, o di ignorare una parte reale e concreta della società voltando la testa o cacciando un disabile da un negozio, insomma invece di perseguire tutti questi fini idioti (sfortunatamente non lo intendo in senso beniano) cominciamo a discriminare chi si comporta in questa maniera, rovesciate la percezione di queste persone e isolatele voi se il loro comportamento non vuole esser corretto, così che un giorno non si trovino più ragazzi disabili discriminati o peggio chiusi in casa per ignoranza del mondo o per inutile vergogna dei genitori (anche questa è una realtà taciuta), cominciamo a far vergognare chi davvero se lo merita perché chiusi in casa ci rimangano solo i razzisti e i pregiudiziosi! Sono stanca di un mondo in cui un disabile non possa camminare per strada senza essere fissato con insistenza come un oggetto “sbagliato”, sono stanca di un mondo votato alla perfezione estetica dell’inesistente contenuto e del vuoto contenente, sono stanca della politica del ‘faccio finta di niente e il problema scompare’, di quel pensiero ancora da ceto sociale basso (ma presente in maniera sparsa un po’ in ogni fascia sociale) secondo cui il disabile è diverso … non si sa da cosa o da chi ma diverso, forse dal cervello bacato di alcuni, non reggo più notizie come quella che riporto oggi nel mio blog! Voglio pensare che comportamenti del genere siano in netta minoranza e che l’errore di chi ha sbagliato sia stato subito compreso, voglio pensare che tutti gli sbagli fatti negli ultimi tempi siano identificati come tali e un giorno evitati per sempre, perché se non fosse così allora non avrebbe più senso dire che l’uomo è un “animale intelligente” …. sarebbe meglio togliere l’aggettivo per dire che l’uomo è uno strano animale …. pieno di pregiudizi.
Mettiamo fine a tutto ciò, possiamo tutti fare qualcosa, basta pensare nel modo giusto.


Comments

Laura Raffaeli said…
infatti l'uomo non è un animale intelligente sennò, oltre a non farsi problemi per una carrozzina, accetterebbe un cane guida ovunque e capirebbe che alcune leggi ci sono da parecchio e vanno rispettate.
o tutti i giorni vengo cacciata via e non sai in che modo, dai negozi, dai taxi, dalle chiese.. ecc. ed è molto umiliante, anche se so bene che il superiore a tutti rimane il mio cane, che non capisce gli umani e ne diffida giustamente, ciao laura
Nicolanondoc said…
Solo un saluto....:-)
Ti abbraccio