RIFLESSIONI A POSTERIORI



 In origine eravamo un piccolo gruppo di sognatori, delusi dalla normale politica e illusi dalla speranza di un cambiamento. Ci incontrammo e crescemmo, perché credevamo di poter fare qualcosa di buono, migliorare il futuro di tutti. Militammo così in gruppo di paese ispirato al movimento nazionale "5 Stelle". Ho conosciuto buone persone, con alcune ho un’ottima amicizia. 
 Abbiamo condiviso speranze, progetti, idee, comizi, manifestazioni pubbliche, e serate al bar. Sì, perché talvolta ricordavamo più una vecchia canzone di Gino Paoli! 
 Oggi, col senno di poi, riguardo quei momenti e rido. Oggi posso dire che rifarei l’esperienza solo dal punto di vista umano, se potessi taglierei via tutti i momenti di condivisione, speranza, onestà e solidarietà, per conservarli e buttare via il resto. Come si fa con le fotografie. 
 Di quel gruppo resta ben poco, io ne sono uscita più di un anno fa, come altri, perché non mi sentivo più rappresentata dai principi del movimento e notavo a livello nazionale cose che non mi convincevano. Mi sono presa del tempo per osservare e giudicare, oggi mi sento di esprimere la mia opinione. 
 Quello che è avvenuto e sta avvenendo al Governo è inqualificabile. I 5 stelle (ribattezzati 5 stAlle), perdono continuamente pezzi e Di Maio si è dimostrato un incapace, o meglio totalmente inadatto al suo ruolo. Certo, non è l’unico responsabile. Ma basta pensare che ai tempi di Renzi proteggere gli interessi delle banche era cosa da lobbisti, da cattivoni massoni, ma ora è una cosa corretta, perché bisogna tutelare i risparmiatori e l’economia del territorio! 
 Il reddito di cittadinanza tanto pubblicizzato è ben altra cosa rispetto quello proposto in origine. Decine di migliaia di persone attive, rappresentanti del noto movimento, stanno assistendo alla fine degli stessi 5 stelle. Per me la credibilità è morta da parecchio. 
 Il Movimento 5 Stelle ha fatto della radicalità delle proprie promesse il segno della diversità, e su quella diversità ha costruito il successo. È riuscito a convincere gli italiani che fosse possibile mandare al Governo un non-partito costituito da non-politici. 
 Facciamo domande concrete? Quante promesse sono state mantenute da questo pseudo gruppo politico? Quante posizioni? Dove sono ore le tante persone, i cittadini, le categorie che si rivolgevano ai portavoce del movimento? E negli spazi del Governo cosa si è fatto di concreto per loro? Perché schierarsi col miglior offerente o cercare una poltrona ancora libera è ben altra storia. A cosa è servito decantare per anni la bellezza e la bravura di un movimento politico (guai chiamarlo partito!) che si è dimostrato anche peggio di chi si è criticato? 
 Inutile menzionare tutte le posizioni non mantenute, TAP, TAV, ILVA, Atlantia, la regola dei due mandati, gli F35, i voti di fiducia: il Movimento 5 Stelle continua la sua corsa verso lo stravolgimento delle promesse fatte in campagna elettorale e continua la sua trasformazione a un partito come tutti gli altri... anzi, attualmente al nulla. A dimostrarlo il tracollo alle elezioni Regionali. 
 Sono delusa? Sì. Ma non scrivo tutto ciò come sfogo, solo penso sia il minimo dopo essere stata attivista “stellata”, seppur in una piccola realtà di paese. Avevano ragione coloro che definivano il movimento “partito politico” e sottolineavano l’impreparazione di molti suoi militanti, e penso che eliminare ogni forma di becero idealismo ora sia il miglior modo per vivere in questo mondo, in questo disastro. Perché le dinamiche di partito sono altro.




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