SED NON SATIATA




Bizzarra deità, bruna come le notti, dal profumo
mischiato di muschio e d'avana, opera di qualche
Obi, Faust della savana: ammaliatrice color d'ebano,
figlia della nera mezzanotte,

io preferisco alla costanza, all'oppio, alle notti, l'elisir
della tua bocca in cui l'amore si pavoneggia: quando
verso di te i miei desideri partono in carovana, i tuoi
occhi sono la cisterna in cui bevono le mie pene.

Attraverso i due grandi occhi neri, spiragli della tua
anima, demonio senza pietà, versa meno fiamme: io
non sono lo Stige per abbracciarti nove volte.

ahimè, e non posso, Megera libertina, per spezzare il
tuo coraggio e metterti alle corde, nell'inferno del tuo
letto divenire una Prosérpina.

(Charles Baudelaire)



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