Un pomeriggio di svago... idea per un racconto?



Ritrovato tra vecchi file... pubblico perché in qualche modo merita, senza pretese.

E poi arriva quel momento in cui finalmente chiudi i libri e pensi “Ora basta! Per qualche giorno niente più studio: chiudo questi dannati libri, chiudo il pc, stacco il culo dalla sedia … no questo no! … e allora stacco la spina a tutti i miei doveri, mi dedico solo al divertimento”, ed è in quel mentre che, scoprendoti centralinista, a cercare amici con cui vivere qualche emozionante esperienza da nullafacente, scopri proprio che… proprio in quei dannati giorni hanno tutti da fare, sono impegnati col lavoro o in qualche spedizione su un nuovo pianeta di recente scoperta. Allora ti dici “Fanculo gli amici. Ora esco, prendo la sedia motorizzata, le chiavi, e vado a bere qualcosa, anzi vado a ubriacarmi!”. 
Ed è in quel delicatissimo momento, decisivo per la propria mente, mentre sul tuo volto si è già dipinto un ebete sorriso soddisfatto, che scopri che il tempo fuori più schifoso di così non poteva essere! Un tempo così di merda che non puoi permetterti neanche di mettere il naso fuori dalla porta di casa, e intanto lì… proprio lì davanti a te, nel bel mezzo di un diluvio, fuori dalla finestra, vedi passare Noè, che con tanto di arca ti saluta alzando le braccia e ti grida “Dai vieni con noi! Salta su!” e tu con un sorriso ancora più ebete rispondi “No grazie, ho la tosse, e sono sensibile all’umidità, andate voi!”. 
Come un cane, ma sconsolato, senza neanche la consolazione del premio, provi a fare zapping col telecomando, scorrendo senza coinvolgimento televendite, telenovelas e programmi di guida sessuale e ricerca del vero amore… finché, senza alcuna soluzione, spegni, automa rintronato dal continuo cambio di canali e dal sopraggiungere perenne di notizie superflue (del tipo “Il tuo cane fa i bisogni in casa? Usa pedigrip e la tua casa diventerà pulita!”); passi i seguenti cinque minuti a limarti le unghie, poi ripeti per la centoquattresima volta l’esame di latino (il cui appello non sarà prima di un mese e mezzo), infine ti volti verso la finestra… Nettuno saluta col forcone per aria, chiede notizie di Ariel, forse salita anche lei sull’arca… e un pensiero latente prende possesso. “No, non passerò il mio tempo libero sui libri, né al pc… soprattutto non accenderò quel dannato pc, fosse l’ultima cosa che faccio”. E dopo la passeggiata-neuro per il salone di casa, ripetuta per sole cento volte, il computer sembra proprio guardarti con ghigno compiaciuto e dirti “So che mi vuoi! Vieni!”. 

Ed è quasi tra veglia e sonno, ora essere umano rincretinito dalle duplici passeggiate neuro, che ti ritrovi a riaccenderlo e ad accedere a facebook, tornando a passare il tuo tempo in chat, dove ognuno finge d’essere quello che non è, tra un’ansia e l’altra di pubblicare le foto delle proprie gambe su fondo naturale e la voglia di svelare a sconosciuti le proprie inappagate perversioni. E rieccoti, novello automa, a rientrare nel meccanismo, mentre una cartolina dal timbro postale sbiadito reca la foto di Noè in bermuda alle Maldive… stringe Ariel in una posa felice. Normali sorrisi da vacanza, con tanto di raccomandazioni e saluti dei due leocorni in amore!
 

Comments