Musica: Rituale e Percezioni. 2° puntata [di Lorena Liberatore]



Oggi, la musica è determinante nella “Musicoterapia”. Ma cos’è la Musicoterapia? È una tecnica usata molto nella psicoterapia, che utilizza il suono, la musica, il movimento, e gli strumenti corporei, sonori e musicali. La musica stessa da sola, per la sua intrinseca complessità, può produrre stati alterati di coscienza, specialmente se ascoltata in uno stato di rilassamento; un alto volume di una canzone o di una sinfonia è in grado di provocare un senso di benessere e protezione da sensazioni sgradevoli. Le sue forti influenze sulla psiche hanno portato ad adoperarla per l’integrazione fisica, psichica ed emotiva
dell’individuo, nella cura di malattie e nella disabilità. Lo studio e l’analisi delle modalità d’utilizzo della musica nella terapia prescindono sempre dal valore estetico della composizione, in quanto sono centrate unicamente sulla messa a fuoco degli effetti che i suoni producono sull’individuo; per questo, l’utilizzo del vocabolo “musica” andrebbe meglio definito con il termine più ampio di “universo musicale” in cui rientrano i materiali musicali più disparati come le sonorità corporee, oggetti, rumori, ecc. L’attività musicoterapica richiede un certo spazio di movimenti, dato che l’espressione corporea è determinante.

Oggi l’idea di un astratto potere della musica ha portato alla convinzione che essa, in ogni sua forma, può essere curativa.
La musicoterapia è solo la fetta di un'enorme torta che è la musica stessa e quest'ultima è qualcosa di sotterraneo, individuale, è lo specchio dei nostri sentimenti e delle nostre reazioni emotive, ed è anche l’arte che abbraccia le arti (basti pensare al melodramma o al musical moderno). La musica è ciò che siamo e andrebbe tutelata e valutata molto più di quanto si creda.

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