Nuovi progetti e realtà... Per bambini di ieri e di oggi






I tempi sono maturi. È arrivato il momento di affrontare il mondo “disabile” in maniera diversa. Esistono realtà di cui quasi nessuno vuole parlare perché è comodo pensare che tutto sia sempre giusto o possibile, o peggio coprirsi gli occhi quando conviene. È necessario affrontare quelle realtà che talvolta fanno paura persino a chi le vive, e farlo anche con la dovuta leggerezza, la vita è anche questo.
Tanti aspetti di questo immenso mondo non vengono narrati, eppure esistono, e non chiedono che urlare la loro presenza, non perché domani nasca il migliore dei mondi possibili ma perché l’ignoranza non continui a far danni, perché la loro identità venga legittimata “reale” (il diritto di essere riconosciuti), perché tanti errori non avvengano più. Si è sbagliato già troppo, e tante persone ne hanno pagato care le conseguenze. Persone a cui in vari modi è stata impedita una vita ‘normale’, per ignoranza… si comincia spesso con “tu non sei in grado”, o “tu non puoi rendere come gli altri”, o “perché lavorare se hai la pensione di invalidità?”, ecc. , talvolta fino a negare persino le cure. Superata una certa soglia non si torna più indietro. Così come non torna il tempo passato. Ma il dolore, quello resta.
Perché il male non sta in una Barbie con i lineamenti della sindrome di Down. In questi giorni si è scatenato il putiferio su quella povera bambola. Marketing? Si, certo, di cosa vi scandalizzate? Ma se una bambina o un bambino è felice di giocarci e si sente rappresentato io sono felicissima. Avete ancora dubbi? Per fortuna i bambini sono migliori di noi adulti: dategli la Barbie tanto discussa, se gli piace non esiste alcun problema di “narrazione sulla disabilità”. E poi… gente!, se da bambina avessi avuto una Barbie con la sua bella sedia a rotelle rosa sarei stata contentissima!
Esiste altro su cui varrebbe la pena dibattere. In media non si racconta tutto, non lo fanno i medici, né altri professionisti, né persone comuni o famiglie, e io per prima per tanto tempo non ho avuto la giusta maturità per farlo. A volte è necessario crescere, e che alcuni aspetti giungano a un nuovo livello di consapevolezza.
Da diverso tempo sto curando progetti orientati in questo senso, presto leggerete di più. Vi basti solo sapere che questo percorso è già cominciato da un bel po’, ha messo il suo primo tassello con il romanzo “Ester”, testo che vede il personaggio di una donna con spina bifida. Soprattutto, una donna!

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