Spirit of the water



 In questo video suono un brano dei Camel, Spirit Of The Water. Si tratta di un gruppo britannico formatosi nel 1971, il loro sound ricordava i Caravan. 
 Lasciai le lezioni di piano nel 2009. Tempo dopo, in un momento di sconforto strappai diversi spartiti. Perché? Ho sempre avuto questa sorta di spirito distruttivo. Qualcosa che subentrava nei momenti difficili, ma un istinto a cancellare il sentiero tracciato per ricominciare. Ci sono treni persi che invocano cambiamenti radicali. Cosa c’entravano gli spartiti? Nulla, eccetto il fatto che mi ricordavano una me a cui non riuscivo più a prestar fede, ero cambiata interiormente. Un po’ era il prezzo dell’adattamento. Ma qui subentrerebbe Deleuze a salvarmi, perché ciò che rigenera avviene per sottrazione, ma paradossalmente anche in un ripetere qualcosa del vecchio: nella distruzione e nella ripetizione nasce il nuovo, è quest’ultimo è sempre singolo nella sua unicità e, al contempo, simile a ciò che l’ha preceduto. 
 Il brano nel leitmotiv, come nel testo, descrive il continuo scorrere dell’acqua come qualcosa che si rigenera. Samsara, o “il femminile” direbbe qualcuno in base ad alcune culture. 
 Il prog ha sempre avuto questo spirito romantico, un po’ quello di un romanticone davanti al tramonto.




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