Da "La Storia dell’Amore"




Proprio come avvenne che, per la prima volta, qualcuno strofinò due bastoncini per produrre una scintilla, ci fu il momento in cui per la prima volta qualcuno provò gioia e un altro in cui per la prima volta qualcuno provò tristezza. E ci fu un momento in cui si scoprirono di continuo nuovi sentimenti. Il desiderio nacque presto, così come il rimpianto. Quando per la prima volta si affacciò l’ostinazione, si innescò una reazione a catena che produsse il risentimento da una parte e l’estraneità e la solitudine dall’altra. Potrebbe essere stato un movimento antiorario dei fianchi a provocare la nascita dell’estasi; il bagliore di un lampo a causare la prima sensazione di timore. O forse il corpo di una ragazza di nome Alma. Contrariamente a quanto parrebbe logico la sensazione della sorpresa non nacque subito. Venne solo dopo che la gente ebbe avuto il tempo di abituarsi alle cose com’erano. E quando fu trascorso abbastanza tempo, e qualcuno avvertì per la prima volta una sensazione di sorpresa, qualcun altro, in un altro posto, avvertì il primo morso della nostalgia.
Ed è anche vero che talvolta la gente sentiva qualcosa, ma siccome non aveva parole per definirla, quella sensazione non veniva nominata. L’emozione più antica del mondo è forse la commozione ; ma descriverla – anche solo darle un nome – deve essere stato come cercare di afferrare qualcosa di invisibile.
(Perciò la sensazione più antica del mondo potrebbe semplicemente essere stata la confusione).
Una volta nato, il desiderio di sentimenti e sensazioni cominciò a crescere negli uomini. Volevano sentire di più e in maniera più profonda nonostante a volte fosse doloroso. Gli uomini diventarono dipendenti dai sentimenti. Si sforzavano di scoprire nuove emozioni. È possibile che l’arte sia nata così. Nuovi generi di gioia furono forgiati, insieme a nuovi generi di tristezza: l’eterna delusione della vita, il sollievo del perdono inaspettato, la paura di morire.
Nemmeno ora esistono tutti i sentimenti possibili. Ci sono ancora quelli che stanno oltre la nostra capacità e la nostra immaginazione. Talvolta quando si sente un brano musicale appena composto, o si osserva un nuovo quadro, o quando accade qualcosa che era impossibile prevedere, immaginare o descrivere, un nuovo sentimento entra nel mondo. E allora, per la milionesima volta nella storia dei sentimenti, il cuore si erge ad assorbire l’impatto.
Traduzione di Valeria Raimondi



La storia dell’amore è un romanzo di Nicole Krauss, all’interno diverse storie si intrecciano in maniera avvincente: la più importante, che unisce tutte le atre, è quella del vecchio Leo Gursky, un personaggio che vive alla giornata da emarginato in una grande città come New York, è riuscito a sfuggire miracolosamente alle deportazioni naziste e ha lasciato in Polonia il suo grande amore, la giovane Alma, a cui ha dedicato un libro, (il romanzo dell’amore); ora Leo è vecchio, solo e ancora legatissimo al suo passato. Nel libro c’è anche un’altra Alma, una giovane ebrea quindicenne, figlia di una traduttrice che per caso si trova a tradurre dallo spagnolo "Il romanzo dell’amore". Le storie si intrecciano fino a un bellissimo finale dove non manca il colpo di scena (già abbastanza chiaro fin dalle ultime pagine).

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