Una recensione a “Controcorrente. Tra storia e stile” di Anita Malagrinò Mustica
di Anita Malagrinò Mustica
Controcorrente. Tra storia e stile Spettacolo teatrale liberamente ispirato alla vita di Coco Chanel (Messaggi Edizioni, 2018)
“La forza si costruisce sui fallimenti, non sui propri successi. Ciò che mi ha resa forte è stato nuotare sempre controcorrente”
Lorena Liberatore, ControCorrente. Tra storia e stile, ATTO II, Scena Seconda
Lorena Liberatore, brillante e sagace scrittrice, già autrice di numerosi saggi e testi teatrali, regala, al suo affezionato e devoto pubblico di lettori voraci ed entusiasti, un altro piccolo gioiello letterario, incentrato, questa volta, su una donna divenuta icona indiscussa di stile, responsabile di aver totalmente rivoluzionato il concetto di femminilità, plasmando la donna moderna sui suoi manichini, creando per lei uno stile intramontabile come il suo nome: Coco Chanel.
Il testo scritto in maniera impeccabile, dal punto di vista scenografico e stilistico, risulta estremamente accattivante per l’originalità dell’intreccio narrativo, l’alternanza di varie forme letterarie che, assieme a dialoghi mimetici, trascinano il lettore in una realtà ovattata, indefinita e vaga, caratterizzata da repentini passaggi temporali e scenici.
«Ho voluto descrivere Coco Chanel non come semplice stilista, di grande intelligenza e intraprendenza, e che ha anticipato le epoche rivoluzionando una moda ormai stantia, ma soprattutto come donna, e con tutto il bagaglio esperienziale che ha portato con sé con indubbio stile. Insomma: la straordinaria vita di una donna fuori dagli schemi. Inoltre, ho scelto di ridare alla protagonista il suo nome di nascita tanto rinnegato, Gabrielle, per annullare ogni possibile distanza e perché sul palco si muovesse, appunto, una presenza familiare in carne ed ossa, non un personaggio famoso e irraggiungibile».
Nella realizzazione del progetto, Lorena è stata affiancata da Maria Campanelli, personalità eclettica e creativa, appassionata di moda, teatro e fotografia, laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” con una tesi dal titolo Coco Gabrielle Chanel. Chanel il mito, oltre gli stereotipi. Dopo settimane di scrittura e ricerche, Maria avrebbe dovuto curare lo stile di Gabrielle, dal trucco all’acconciatura, dal vestiario alle gestualità, rivestendone i panni come attrice protagonista ma, purtroppo, lo spettacolo è stato “abortito”, utilizzando un’espressione alla Carmelo Bene.
«La storia legata a questo testo teatrale», spiega Lorena, «è semplice, e anche sfortunata. Per “storia” non mi riferisco alla “trama” ma al contesto reale che ha circondato, con tutte le sue vicende, la scrittura di questo piccolo volume e di uno spettacolo che ad oggi non ha ancora visto la luce. Infatti, nel 2014 mi fu proposto di scrivere un testo per teatro dedicato alla storica icona della moda, Coco Chanel, e curarne la regia. Una di quelle idee buttate lì senza pretesa, come i semi sparsi dal vento, o come quei progetti che talvolta si delineano in un bar, sollecitati dall’entusiasmo della gradita compagnia di qualcosa da bere e di qualche buon amico! La rappresentazione avrebbe dovuto tenersi a fine 2016, ma la fortuna non fu dalla nostra parte. Infatti, pochi mesi prima che vedesse la luce questo lavoro, fummo costrette ad annullare tutto, a rinunciarvi per problemi personali di alcune di noi, problemi che non permettevano altra scelta. Non riuscimmo più a riprendere le fila di questo spettacolo, ormai alla deriva. Sembrava proprio che non fosse destino, o forse non era il momento. Per questo ci arrendemmo e rimandammo a tempi migliori».
Con straordinaria capacità comunicativa, che dimostra un’eccezionale conoscenza della materia teatrale in tutti i suoi aspetti, Lorena ha presentato al pubblico una Chanel diversa, nuova, completamente calata nella contemporaneità e in grado di ammaliare i lettori con il suo vissuto, estremamente avvincente e ricco di colpi di scena. Un testo, per certi versi, commovente, che interpreta e analizza l’intera vicenda biografica di una ragazzina cresciuta in un orfanotrofio e che, con la sua intelligenza e il suo talento, assurse a simbolo della cultura popolare del XX secolo.
Ad accompagnare lo splendido stile drammaturgico di Lorena, inoltre, un book fotografico a tema ideato e curato da Maria Campanelli e realizzato da Pietro Defrenza.
«Ma qualcosa di quello spettacolo resta ed è giusto che veda la luce, anche se soltanto in forma cartacea: in un testo illustrato che fa ben intuire fin dove l’amore per il teatro e la creatività ci aveva spinte. Forse un domani questo progetto vivrà anche sul palco, ma oggi è qui a portata di lettore».
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