Ostacoli materiali e mentali!
Pubblico qui un testo che ho scritto nel 2009 riguardo la disabilità, ancora molto attuale!
Avere una disabilità, di quelle che ti tolgono parte dell’autonomia, e non avere una sicurezza economico-lavorativa che permetta di pagare autonomamente la possibilità di una vita “normale”, è sempre un inferno.
E la vita per un disabile costa molto più che per una persona completamente autonoma e “sana” (anche se sano, se andiamo a controllare bene non lo è mai nessuno!). E se non si ha un lavoro o se il lavoro in questione non è molto retribuito le difficoltà sono numerose. Sì, è vero, c’è la pensione di invalidità ma vi assicuro che non basta. Esiste anche l’aiuto economico dei genitori ma bisogna anche vagliare le reali possibilità economiche esistenti. Senza contare che decidere della propria vita con il proprio denaro è molto più semplice, più corretto, e dà molta più libertà.
Ma i disabili se non sono ostacolati dalle difficoltà economiche lo sono dal comportamento della società e del suo ignorare i problemi, non accettandoli, talvolta dallo sfruttarli.
Chissà perché poi per buona parte della società e nell’immaginario comune il Disabile sta sempre in casa e soprattutto davanti al computer. Ed è anche vero! Ma è anche corretto che tutto ciò sia considerato normale??? Troppo comodo pensarla così e lavarsene le mai.
Continuo a dire che in questa enorme danza delle velleità che è la vita dovremmo prima eliminare le barriere architettoniche nelle nostre menti, poi adattare meglio i sistemi sociali, e solo dopo, forse, potremo parlare di uguaglianza.
E la vita per un disabile costa molto più che per una persona completamente autonoma e “sana” (anche se sano, se andiamo a controllare bene non lo è mai nessuno!). E se non si ha un lavoro o se il lavoro in questione non è molto retribuito le difficoltà sono numerose. Sì, è vero, c’è la pensione di invalidità ma vi assicuro che non basta. Esiste anche l’aiuto economico dei genitori ma bisogna anche vagliare le reali possibilità economiche esistenti. Senza contare che decidere della propria vita con il proprio denaro è molto più semplice, più corretto, e dà molta più libertà.
Ma i disabili se non sono ostacolati dalle difficoltà economiche lo sono dal comportamento della società e del suo ignorare i problemi, non accettandoli, talvolta dallo sfruttarli.
Chissà perché poi per buona parte della società e nell’immaginario comune il Disabile sta sempre in casa e soprattutto davanti al computer. Ed è anche vero! Ma è anche corretto che tutto ciò sia considerato normale??? Troppo comodo pensarla così e lavarsene le mai.
Continuo a dire che in questa enorme danza delle velleità che è la vita dovremmo prima eliminare le barriere architettoniche nelle nostre menti, poi adattare meglio i sistemi sociali, e solo dopo, forse, potremo parlare di uguaglianza.
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